Isolamento acustico del suono d’impatto in laboratorio

Un rumore di passi su un pavimento o sulle scale è spesso maggiormente udibile in altre stanze che non in quella dove è prodotto, perché le vibrazioni prodotte sulle strutture del fabbricato si propagano per via solida a tutto l’edificio praticamente senza alcuno smorzamento. Il sistema per ridurre il rumore generato dal calpestio consiste nel realizzare pavimenti flottanti al fine di evitare ponti acustici o più semplicemente porre tappeti o moquette sui pavimenti. Anche per il calpestio il livello di rumore si misura sia in laboratorio che in situ. Quando si vogliono determinare le proprietà fonoisolanti di un solaio, si usa una macchina da calpestio normalizzata: questa macchina è costituita da 5 martelli in linea del peso di 0.5 Kg che cadono da un’altezza di 40 mm con ritmo di percussione medio di 10 colpi al secondo; al piano sottostante si misura il livello di pressione sonora medio, filtrato in bande di terzi d’ottava.

 

La norma UNI EN ISO 140-6 definisce il livello di pressione sonora da impatto normalizzato Ln di un pavimento di 10m2 senza trasmissioni laterali come

(1)

L2= livello di pressione sonora nella camera ricevente (piano sottostante)

A2= assorbimento camera ricevente, che può essere ricavato conoscendo il tempo di riverbero e il volume dalla relazione

   

(2)

 

Requisiti per effettuare la misura secondo ISO 140-6

Per effettuare una misura secondo la normativa ISO 140-6 sono necessarie una serie di condizioni quali: tipo di sorgente sonora, tipo e posizionamento dei microfoni, dimensioni delle stanze.

Di seguito elenchiamo le più importanti:

 

Differenza tra rumore di fondo e segnale
Fattore di correzione (da sottrarre)
3dB
3dB
tra 4 e 5 dB
2 dB
tra 6 e 9 dB
1 dB

Per differenze minori di 3 dB la misura non può essere effettuata

 

 

oppure con filtri a bande d'ottava con frequenza centrale da 125 Hz a 2000 Hz.

 

Per una completa conoscenza dei requisiti e della procedura di misura, si consulti la nornativa ISO 140-6.

 

Classificazione ambienti abitativi

La legge quadro 447 prevede l’emanazione di diversi decreti e affida all’UNI la compilazione delle necessarie norme tecniche. L’UNI recepisce tali norme dal CEN che a sua volta le recepisce dall’ISO: in questo modo le regole sono pressoché identiche in tutti i Paesi che le applicano.

Di particolare interesse sono le norme UNI EN 20140 e UNI EN ISO 140 e il DPCM 5.12.97 che individuano diverse tipologie di edifici e ne fissano, per ciascuna, i requisiti acustici passivi. Ci sono alcune osservazioni riguardanti il decreto: i livelli per ogni categoria sono fissati indipendentemente dalla zona in cui l’edificio è situato; in tal modo la stessa specifica può essere troppo restrittiva in certi casi o insufficiente in altri, inoltre i livelli d’isolamento prescritti per alcuni edifici sono molto meno severi dei livelli prescritti per gli impianti. Infine non è chiarito l’ambito di applicazione e quindi potrebbe ritenersi esteso anche a edifici già esistenti.

 

Categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;

Categoria B: edifici adibiti ad uffici ed assimilabili;

Categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;

Categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili;

Categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;

Categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;

Categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.

Tabella A - Classificazione ambienti abitativi

 

Categorie di cui alla Tab. A

Parametri

Rw (*)

D2m,nT,w

Ln,w

LASmax

LAeq

1. D

55

45

58

35

25

2. A, C

50

40

63

35

35

3. E

50

48

58

35

25

4. B, F, G

50

42

55

35

35

Tabella B - Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici

(*) Valori di Rw riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari.