Isolamento acustico di facciata

Il DPCM 5.12.97 stabilisce che le prestazioni d’isolamento acustico delle facciate vengano rilevate in opera secondo la norma UNI 107008-2 misurando l’isolamento acustico di facciata standardizzato D2m,nT definito da:

(1)

L1,2m= livello esterno di pressione sonora rilevato a 2 metri dalla facciata, prodotto dal rumore del traffico o da un altoparlante con incidenza 45°,

L2 = livello di pressione sonora medio nell’ambiente ricevente, valutato a partire dai livelli misurati nello stesso ambiente mediante la seguente formula:

Le misure dei livelli Li devono essere eseguite in numero di n per ciascuna banda di terzi d’ottava; n è il numero immediatamente superiore ad un decimo del volume dell’ambiente; in ogni caso il valore limite di n è 5.

T= tempo di riverberazione dello stesso ambiente ricevente.

 

Figura 5

 

Un altro indice dell 'isolamento acustico di facciata che viene utilizzato è l'indice R¢ definito dalla relazione

(2)

L1" è il livello di pressione sonora di fronte alla parete in esame senza gli effetti riflettenti della stessa (misurato in campo aperto lontano dall 'edificio oppure fornito dal costruttore dell'altoparlante

L2 è il livello di pressione sonora medio nell’ambiente ricevente, valutato a partire dai livelli misurati nello stesso ambiente mediante la (2)

A =Area di assorbimento equivalente della stanza ricevente

S= superficie della facciata

¢= angolo dell'altoparlante

 

Facendo un confronto con gli altri Paesi europei si nota che i parametri usati sono differenti; ad esempio Germania e Austria utilizzano il potere fonoisolante risultante R’res per specificare il valore limite per la prestazione acustica della facciata che è ottenuto dalla media pesata del potere fonoisolante dei vari componenti della facciata. R’res è confrontabile con D2m,nT a meno di termini correttivi che tengono conto delle dimensioni dell’ambiente interno, della forma della facciata e della trasmissione sonora laterale. Danimarca e Svezia impongono solo valori limite per il livello sonoro all’interno; la Francia utilizza un parametro simile all'italiano. La normativa italiana non prevede una divisione in fasce acustiche del territorio, ad esempio gli stessi valori devono essere rispettati da una scuola all’interno di un parco oppure vicino ad una stazione.

Per ottenere l’indice di valutazione per l’isolamento di facciata D2m,nT,w occorre conoscere il potere fonoisolante dei diversi elementi che compongono la facciata; le procedure di calcolo per ottenere l’isolamento acustico delle diverse strutture sono contenute nell'apposito progetto di norma UNI 8270.

 

PAESE

GRANDEZZA

SORGENTE DISTURBANTE

VALORE LIMITE

Austria

R’res,w

Livello sonoro all’esterno (dB (A))

Diurno

Notturno

<55

<45

33 dB

56-65

46-55

38 dB

66-70

56-60

43 dB

71-75

61-65

48 dB

76-80

66-70

53 dB

81-85

71-75

58 dB

>85

>75

63 dB

Germania

R’res,w

Livello sonoro all’esterno (dB (A))

<55

30 dB

56-60

30 dB

61-65

35 dB

66-70

40 dB

71-75

45 dB

76-80

50 dB

>80

Da luogo a luogo

Francia

DnAT

In presenza di strade o ferrovie

>30-45 dB(A)

Aeroporti

>35 dB(A)

Italia

D2m,nT,w

Non specificato

40 dB

Danimarca

LA,eq,24h

Strade

<30 dB

Ferrovie

<30 dB

Svezia

LA,eq,24h

Strade

<30 dB

Tabella C

Valori limite per l’edilizia residenziale definiti da diversi documenti normativi di Paesi europei con riferimento alle grandezze di colonna 2.

 

Requisiti per effettuare la misura secondo ISO 140-5

Per effettuare una misura secondo la normativa ISO 140-5 sono necessarie una serie di condizioni: tipo di sorgente sonora, tipo e posizionamento dei microfoni, dimensioni delle stanze.

Di seguito elenchiamo le più importanti:

 

Differenza tra rumore di fondo e segnale
Fattore di correzione (da sottrarre)
3dB
3dB
tra 4 e 5 dB
2 dB
tra 6 e 9 dB
1 dB

 

Per differenze minori di 3 dB la misura non può essere effettuata

oppure con fitri a bande d'ottava con frequenza centrale da 125 Hz a 2000 Hz.

Per una completa conoscenza dei requisiti e della procedura di misura si consulti la nornativa ISO 140-5.

 

Classificazione ambienti abitativi

La legge quadro 447 prevede l’emanazione di diversi decreti e affida all’UNI la compilazione delle necessarie norme tecniche. L’UNI recepisce tali norme dal CEN che a sua volta le recepisce dall’ISO: in questo modo le regole sono pressoché identiche in tutti i Paesi che le applicano.

Di particolare interesse sono le norme UNI EN 20140 e UNI EN ISO 140 e il DPCM 5.12.97 che individuano diverse tipologie di edifici e ne fissano, per ciascuna, i requisiti acustici passivi. Ci sono alcune osservazioni riguardanti il decreto: i livelli per ogni categoria sono fissati indipendentemente dalla zona in cui l’edificio è situato; in tal modo la stessa specifica può essere troppo restrittiva in certi casi o insufficiente in altri, inoltre i livelli d’isolamento prescritti per alcuni edifici sono molto meno severi dei livelli prescritti per gli impianti. Infine non è chiarito l’ambito di applicazione e quindi potrebbe ritenersi esteso anche a edifici già esistenti.

 

Categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;

Categoria B: edifici adibiti ad uffici ed assimilabili;

Categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;

Categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili;

Categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;

Categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;

Categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.

Tabella A - Classificazione ambienti abitativi

 

Categorie di cui alla Tab. A

Parametri

Rw (*)

D2m,nT,w

Ln,w

LASmax

LAeq

1. D

55

45

58

35

25

2. A, C

50

40

63

35

35

3. E

50

48

58

35

25

4. B, F, G

50

42

55

35

35

Tabella B - Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici

(*) Valori di Rw riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari.